CASTELLO DI TRESANA

Un complesso di ruderi è ciò che resta del castello, ancora visibili sono la base di possente torre triangolare con volte a botte e i tronchi di due torrioni di pietra. Il maniero, di origini longobarde era già noto nel XII secolo. Nel 1577 il marchese di Tresana ottenne dall'imperatore Massimiliano il privilegio di battere moneta. La zecca divenne fucina di monete false, rimasta in attività fino al 1626, e su Guglielmo Malaspina, abile falsificatore anche di monete papali caddero gli anatemi e le scomuniche di Clemente VIII, il castello prese la nomea di "Castello dei falsari".
Alla morte dell'ultimo marchese, avvenuta nel 1651, la popolazione insorse; dopo un periodo di reggenza, Tresana e il suo territorio vennero messi all'asta e, nel 1660, acquistati dal patrizio fiorentino Bartolomeo Corsini. La signoria dei Corsini si protrasse fino alla conquista napoleonica. Il congresso di Vienna assegnò poi Tresana al duca di Modena, sotto il quale rimase fino al 1859. Del castello si dice che sia infestato dalla presenza di un soldato fantasma, il quale ogni notte suole apparire alla porta del cassero terrorizzando i passanti. Si narra anche che sotto la torre maestra vi sia un trabocchetto in cui i malcapitati nemici venivano fatti precipitare, finendo poi smembrati dalla trappola nel sottostante torrente i miseri resti. Si dice nella vicina Barbarasco, ancora oggi gli spettri delle sventurate vittime uccise nel castello di Tresana possono essere visti lungo le rive dell'Osco in porcessione.... 

2020 Filippo Tenerani Agenzia Fotografica
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